Recensione di Sogno amaranto pubblicata sul blog TheBookBox a cura di Anna Vivaldi

Fairy è un’insegnate quarantenne dall’animo gentile e sognatore. È innamorata di un uomo apparentemente distaccato e imperturbabile, ma lei sa perfettamente quale luce si nasconde dietro quella maschera tenebrosa con la quale lui ama mostrarsi agli altri. È talmente innamorata e talmente sicura che il suo sentimento sia ricambiato che non può accettare di essere stata scaricata. Con le sue esternazioni di affetto, risulta spesso soffocante, presuntuosa e petulante, ma ormai è determinata a portare a termine il suo obiettivo: deve riuscire a illuminare l’anima dell’uomo di cui si è innamorata, che da troppo tempo si trova segregata e schiavizzata dalla sua stessa ombra. Dick Buck ha un nome che è tutto un programma. È un attore di teatro, quarantenne, disadattato, mai cresciuto, pervertito e disturbato. Crede che reprimere i sentimenti sia necessario per mantenere la sua fama di sciupa femmine e di creatura della notte. È così che agisce perché gli piace credere di avere la situazione sempre sotto controllo, ma in realtà la sua è tutta una convinzione che lo porta a mentire a sé stesso, prima di tutto. C’è un sentimento molto semplice e primitivo che lo spaventa: l’amore! Protagoniste del romanzo sono due personalità molto diverse e opposte, tuttavia sono due anime bisognose l’una dell’altra, affini e complementari. Sogno amaranto è una storia di redenzione, di amore difficile da conquistare, un amore eterno ed etereo. La vicenda, divisa in tre parti, è narrata da entrambi i punti di vista, permettendo al lettore di entrare in contatto diretto e profondo con i due protagonisti e di conoscerli meglio. La scrittrice alterna un linguaggio poetico ed evocativo a uno più spinto ed esplicito, dimostrando grande versatilità e proprietà di espressione. La componente esplicita è molto pronunciata all’interno del romanzo; spesso infastidisce e addirittura, in certi casi, fa inorridire per la brutalità con la quale viene usata per raccontare certi avvenimenti, ma il tutto è finalizzato alla buona riuscita della caratterizzazione a tutto tondo dei due protagonisti, all’inizio un po’ stereotipati, ma che vanno a poco a poco delineandosi durante il racconto. L’amore è un sentimento universale, insito e innato nell’uomo. Sogno amaranto, è una storia che porta il lettore a giudicare i due personaggi spesso in modo negativo, ma che riesce a insegnare che tutto è concesso e lecito quando ci si trova di fronte a qualcosa di così forte e indomabile come quel sentimento tanto agognato, ma che altrettanto spaventa e scuote l’animo umano, quale è l’amore.

Recensione di Sogno amaranto pubblicata sul blog TheBookBox a cura di Anna Vivaldi

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